Il cashmere e seta
Il cashmere è una fibra tessile molto pregiata che si ottiene dal pelo della capra Hircus. La sua mano è molto morbida, vellutata e calda. La seta invece si ricava dal bozzolo dal baco Bombyx Mori. Unendo questi due materiali si ottiene un filo molto pregiato che somma le qualità di queste due fibre. È ideale per l’intimo, dove oltre alla morbidezza serve la resistenza al lavaggio, vista la frequenza con cui si cambiano i capi intimi.
(Capre Hircus)
Le origini
Il nome deriva dalla regione del KASHMIR, oggi divisa tra Cina, Pakistan e India. Questa fibra, un tempo era usata dai pastori degli altipiani asiatici per rivestire l’interno delle tende e come drappi da indossare per ripararsi dal freddo. Nonostante si narri che il cashmere fosse noto fin dai tempi dell’impero romano, è solo verso il 1800 che inizia una diffusione in grande scala grazie alle compagnie inglesi e francesi che iniziano ad importarlo in Europa.
(Kasmir)
Le doti del cashmere
Le straordinarie doti di questa fibra, derivano dal clima estremo dove vivono le capre Hircus; (in inverno si arriva ai – 30° e oltre). Per ripararsi da questi rigori, le capre sviluppano un sotto pelo molto fitto e morbido, detto duvet. Il segreto del cashmere sta proprio nella finezza delle fibre, (11-14 micron), che sono ben più fini di quelle della già ottima lana Merino, (24 micron). Vista la densità del duvet, la naturale camera d’aria interna, tipica di tutte le fibre laniere, è amplificata e crea un perfetto isolamento dal freddo. La finezza delle fibre fanno in modo che il cashmere sia ben tollerato dalla pelle; infatti, essendo sottili sono anche molto flessibili e morbide e quindi non irritano e non danno allergie.
(Fibra di cashmere)
La produzione
Il cashmere, si “preleva” dalle capre Hircus in primavera, non appena il clima è più mite ed inizia la muta, che favorisce questa operazione. Grazie ad un apposito pettine che ha denti molto sottili e fitti, gli animali vengono pettinati nella zona della pancia e del sottogola, dove il duvet è più folto e morbido. Questo processo, è molto rispettoso e non invasivo nei confronti degli animali e dà modo di ottenere circa 150/200 gr. di cashmere di prima qualità da ogni capra. Poi si procede con la divisione delle fibre in base alla lunghezza e colore. Le fibre più lunghe e più chiare sono le più pregiate in quanto sono molto morbide e facili da tingere. L’esigua produzione e la selezione a cui il materiale è sottoposto, spiegano perché il cashmere abbia un prezzo così elevato.
(Pettinatura)
Il filo di Cashmere
L’Italia è il primo paese al mondo per la trasformazione della fibra in filato e poi in tessuto. Infatti le aziende più importanti che lavorano questo materiale sono ubicate in Piemonte, nella zone del Biellese e della Valsesia. Qui, le fibre di qualità superiore (quelle più lunghe e più chiare), vengono lavorate, filate, tinte e tessute. Grazie alle acque pure dei torrenti Sesia e Cervo il prodotto finale raggiunge un’eccellenza unica ed inimitabile.
(torrente Cervo)
La seta
Per far sì che il cashmere sia idoneo alla produzione di intimo, è aggiunta della seta in misura del 30%. In questo modo il filato è più resistente e idoneo per la tessitura con le macchine circolari. Con la seta il tessuto resta molto morbido ma è più resistente all’usura. La resa ai frequenti lavaggi a cui l’intimo è sottoposto, ne beneficia in modo significativo.
(Seta)
Capi in cashmere e seta
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