L’organzino di seta
La parola organzino nasce da Organzi, il nome medioevale della città di Urgenč nel Turkestan, dove un tempo c’era un noto mercato della seta. Oggi si riferisce ad un filato, fatto da due o più fili di seta con torsione a destra, uniti e torti con torsione a sinistra con quattro giri al cm.
(Città antica di Urgenč – attuale Uzbekistan)
La seta è una fibra proteica fatta da fibroina e sericina con cui si fanno tessuti di pregio. Si ricava dal bozzolo dei bachi da seta, della specie Bombyx Mori. Muovendo la testa attorno al suo corpo, il baco lavora la bava per fare un involucro, detto bozzolo, che lo ripara durante la metamorfosi in farfalla. Si tratta di un filo continuo, lungo da poche centinaia di metri fino a tre km, avvolto in 20-30 strati.
(Baco da seta)
Origini
L’arte della sericoltura ovvero la coltura del baco Bombyx Mori, è stata ben celata dagli imperatori della Cina, dove iniziò verso il 3.000 a.C. In quell’epoca, tutta la seta era usata per fare le vesti degli imperatori cinesi e delle classi più ricche e divenne subito sinonimo di lusso. Nonostante il tentativo di conservare il monopolio della produzione, col tempo questa pratica arrivò anche in altri Paesi orientali.
Nel 550 d.C. la coltura del baco da seta si diffuse in Europa, rendendo l’Italia uno degli attori di spicco. Nel XII secolo le città di Catanzaro, Palermo e Messina erano famose per i loro tessuti fatti in questa pregiata fibra. La produzione italiana iniziò il suo declino sotto il regime fascista, che era intento nelle opere di bonifica e di riconversione delle colture. L’avvento della seconda guerra mondiale ne sancì in modo definitivo la fine.
(Imperatore cinese)
(Regime fascista – Nuove politiche agricole)
Come si ottiene?
I fili di seta si ricavano dai bozzoli, ma non tutta la bava può essere usata. Infatti per prima cosa, bisogna togliere la sericina che è una sostanza gommosa che si trova all’esterno della fibra. Alla fine del ciclo, da 10 kg di bozzoli si ricava circa 1 kg di seta.
Il Ciclo
Dopo la raccolta, viene tolta la parte esterna e viene fatto un bagno di vapore per circa un ora; poi i si mettono i bozzoli in acqua calda per eliminare la sericina che tiene unito il bozzolo. A questo punto, il filo dello strato intermedio (il più utile e prezioso) può essere liberato (dipanato). In base alla quantità di sericina rimossa, si hanno due risultati: la seta cotta che non ha più sericina e la seta souplè che ne contiene solo una piccola parte.
(Bozzoli di seta)
Le doti della seta
La seta è leggera, morbida, elegante, sottile, elastica e resistente allo strappo. Tra tutte, la lucentezza è la qualità più amata di questa preziosa fibra naturale. Questa è tanto maggiore quanto più è pulita la superficie del filo e quanto più rotonda è la sua sezione. È fresca in estate e calda in inverno; infatti come la lana, anche se più sottile, è molto isolante. Ha qualità coibenti (cattiva conduttrice di calore) e può assorbire l’umidità per un terzo del suo peso. Per questo motivo è adatta nei climi caldi e umidi.
Uso
La seta, è usata per l’abbigliamento, come cravatte, camicie e foulard; nel nostro caso per fare intimo di lusso. Si usa anche per gli arredi, dove si fanno tende e tappezzerie. Ad esempio, il rivestimento dei palchi e delle pareti del Teatro alla Scala di Milano sono fatti in questa fibra. Anche le vesti sacre e liturgiche sono fatte in questa preziosa fibra.
Capi in seta
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